Ginecomastia: una condizione che crea imbarazzo nell’uomo

La ginecomastia è uno stato che riguarda una percentuale importante di uomini. Il termine sta ad indicare l’ingrossamento per cause non tumorali del tessuto mammario. Insieme al Dr. Fabio Toffanetti andremo a conoscere più da vicino i motivi di questa situazione.

Il seno è una parte del corpo strettamente legata all’immagine femminile. Possiamo affermare senza dubbio che sia uno degli elementi simbolici legato alla maternità, alla vita e al nutrimento. Ed è anche per questi motivi intrinseci che l’aspetto del seno diventa centrale nella donna, ma anche nell’uomo, per motivi diametralmente opposti.

Ginecomastia: un’immagine sbagliata di noi

Se un uomo è tormentato da un petto ingrossato da eccessi di grasso, potrà avere una percezione sbagliata di sé e della propria immagine, ipotizzando anche ciò che gli altri possono pensare di questa situazione andrà a minare la propria sicurezza e la propria autostima. L’immagine del nostro corpo è diventata sempre più centrale nel corso degli anni ed è innegabile che la società, oggi, dia grande importanza all’aspetto estetico.

Ginecomastia: un’incongruenza che crea disagio

Nel caso della ginecomastia, un uomo può avere difficoltà nella percezione di sé e della propria immagine corporea. Una condizione che ovviamente può creare imbarazzo, disagio e bassa autostima. Ma alcuni dati su questa condizione possono aiutare a riflettere. Il seno maschile diventa una parte del corpo che fa nascere rifiuto e vergogna, ma le soluzioni esistono e sono più che praticabili.

Ginecomastia e mastoplastica: lo stesso impatto psicologico

Come spesso accade, gli interventi di chirurgia plastica hanno risvolti psicologici importanti.

Proprio per questo abbiamo chiesto al Dr. Fabio Toffanetti la sua opinione su questo delicato tema: “Qualsiasi intervento di chirurgia estetica si intreccia inevitabilmente a una condizione psicologica ed è proprio per questo motivo che ogni paziente va ascoltato, compreso e confortato. Posso dire tranquillamente che un intervento di ginecomastia ha lo stesso impatto psicologico di un intervento di mastoplastica per una donna. Femminilizzare il corpo di una donna o mascolinizzare quello di un uomo può cambiare notevolmente la percezione che un individuo ha di sé, andando a togliere un disagio e la percezione sbagliata che una persona ha del suo aspetto”.

Come si può definire la ginecomastia

La ginecomastia è l’ipertrofia del tessuto ghiandolare mammario maschile. In alcuni momenti della crescita, in particolare durante le fasi della pubertà, l’ingrandimento della mammella maschile è fisiologica e, solitamente, transitoria. Ma se la ginecomastia persiste può essere migliorata attraverso l’intervento chirurgico.

La correzione della ginecomastia

La ginecomastia è una condizione clinica caratterizzata da un’ipertrofia della ghiandola mammaria nell’uomo (ginecomastia vera), o da un accumulo di tessuto adiposo nella zona mammaria (ginecomastia falsa chiamata anche pseudoginecomastia o lipomastia).

La correzione di ginecomastia è un intervento che permette di correggere questa condizione con l’obiettivo di eliminare l’antiestetico rigonfiamento che si presenta nell’area toracica ed è finalizzato all’ottenimento di un petto appianato.

Quando è indicato l’intervento

L’intervento chirurgico di correzione di ginecomastia consiste nell’asportazione della ghiandola mammaria (ginecomastia vera), oppure nell’aspirazione del tessuto adiposo localizzato in eccesso (pseudoginecomastia). In alcuni casi i due trattamenti vengono eseguiti in modo combinato. Solo in rare situazioni, che rappresentano casi particolarmente gravi, può essere necessaria un’incisione chirurgica comprendente tutto il margine areolare con cicatrici più ampie. Solitamente, invece, il taglio è di pochi millimetri.

Cosa fare dopo l’intervento di ginecomastia

Nelle prime 24 ore dopo l’intervento di correzione di ginecomastia, è bene che il paziente indossi una medicazione compressiva. Non si utilizzano drenaggi. Le suture verranno rimosse tra i 7 e i 14 giorni. Per circa una o due settimane, il paziente potrà vedere un leggero gonfiore nelle parti trattate. È fondamentale mantenere una guaina compressiva specifica per circa 3-4 settimane. Sarà possibile tornare alle attività lavorative dopo circa 4-10 giorno dall’intervento. Ovviamente ogni paziente presenta particolari situazioni. Ecco perché è sempre necessario consultare un chirurgo plastico esperto, al fine di ricevere risposte personalizzate e dettagliate in relazione alle proprie esigenze e condizioni individuali.