Rinofiller: alternativa alla rinoplastica?

Rinofiller come alternativa alla rinoplastica.

Lo può essere in casi sezionati partendo però dalla consapevolezza che non può dare risultati sovrapponibili all’intervento chirurgico vero e proprio.
Qual è la grande differenza tra le due tecniche? In particolare, mentre in linea di massima la rinoplastica tende a ridurre i volumi nasali quali ad esempio la proiezione della punta e la dimensione del gibbo, il rinofiller invece camufferà tali inestetismi portando però ad un loro inevitabile incremento volumetrico: esso si basa infatti sull’iniezione di acido ialuronico riassorbibile (filler). È chiaro però che la procedura chirurgica comporta un decorso post operatorio più impegnativo nemmeno lontanamente sovrapponibile ad un trattamento ambulatoriale di max 20 minuti quale quello del rinofiller. Per non parlare dei costi. Fondamentale diventa quindi analizzare la situazione morfologica specifica del paziente e capire insieme l’indicazione più corretta in base anche alle aspettative presenti. Due in particolare sono gli inestetismi correggibile con questa tecnica mininvasiva:

  1. Correzione del gibbo nasale attenuandone l’effetto ottico attraverso l’iniezione di acido ialuronico cranialmente e caudalmente (ovvero sopra e sotto) al punto di massima proiezione.
  2. Sollevamento della punta nasale agendo sempre con acido ialuronico a livello della columella.

A questi due fondamentali punti cardine si aggiunge la possibilità di correggere alcune irregolarità del profilo e o della punta, spesso esiti di rinoplastiche chirurgiche.
Il rinofiller quindi può essere un’ottima tecnica, ovviamente in mano a chirurghi plastici Estetici Specialisti, in grado di migliorare il profilo nasale addolcendo e attenuando le imperfezioni presenti con un ritorno immediato alle normali attività lavorative e private.